utorak, 12. svibnja 2009.

Moj kratki govor na talijanskom u Bruxellesu...

Collaborazioni giovanili per costruire il cittadino europeo del futuro.
Il caso della Carta di Cividale - Povelja Cividalea in Croazia

E’ un privilegio e un onore per me essere oggi qui a raccontare come e’ nata una bella collaborazione tra giovani. Il primo meeting del 2002 tenutosi a Cividale del Friuli e’ stato la base di un’iniziativa che sarebbe cresciuta nel tempo diventando una cosa speciale. In soli tre giorni i giovani provenienti da tutta l’Europa hanno realizzato un documento che esprimeva i pensieri dei giovani sul tema dei diritti umani chiamandolo Carta di Cividale.

In quei giorni trascorsi a Cividale nessuno poteva immaginare quanto questa esperienza ci avrebbe cambiati, quante nuove emozioni avrebbe scaturito e come ci avrebbe ispirati nel futuro. In quei giorni siamo stati fortunati perche’ abbiamo potuto comunicare con studenti di tutta Europa. Eravamo fortemente emozionati sapendo che si stava creando un’amicizia per la vita.

Noi, partecipanti da Rijeka-Fiume, eravamo particolarmente grati per quell’opportunita’ perche’ nel 2002 eravamo ancora un po’ scossi dalla recente guerra e potevamo ancora sentire le conseguenze della stessa. Per tutte queste ragioni il primo meeting per giovani nella pittoresca Cividale per noi e’ stato come una boccata d’aria fresca. A Cividale abbiamo finalmente capito cosa significa vivere da cittadini dell’Europa unita, abbiamo scoperto cosa si intende per dialogo internazionale e interreligioso, ma in primo luogo abbiamo apprezzato il ruolo che ci e’ stato dato nella costruzione di una nuova luce per l’Europa del futuro. Questa iniziativa ci ha letteralmente incoraggiati a fondare a Fiume-Rijeka un’associazione identica a quella nata in Italia – l’associazione Cividalska povelja (Carta di Cividale). In primo luogo il nostro scopo e’ stato dare ai giovani l’opportunita’ di rivivere le nostre bellissime esperienze, ma anche aiutare le nuove generazioni a scoprire il vero significato del termine Europa Unita.

Nel 2004 il secondo meeting è stato organizzato dai nostri amici italiani con il nostro supporto. E’ stato concepito come un viaggio itinerante di quattro giorni in quanto si è tenuto tra Croazia e Italia. Per due giorni abbiamo soggiornato in un castello negli altopiani vicino a Fiume, ma la seconda serata l’abbiamo trascorsa a Fiume dove abbiamo fatto un giro, una specie di mini crociera nel Golfo del Quarnero, che sono sicuro nessuno dei partecipanti riuscirà mai a dimenticare. Il terzo giorno abbiamo raggiunto la nostra seconda casa, la bella Cividale. Questa nuova bellissima esperienza ci ha ispirati a realizzare un progetto indipendente perché sentivamo di essere abbastanza pronti per riuscirci da soli.

Dopo mesi di preparazioni in cui abbiamo cercato di ottenere dei supporti finanziari dalle varie istituzioni sia cittadine che regionali, nel 2006 abbiamo organizzato finalmente il nostro primo meeting come associazione indipendente. Il concetto di base – che ora può venir usato anche in altri paesi dell’Europa che organizzano un meeting di questo tipo – è stato conoscere il Paese ospitante (in questo caso la Croazia), e allo stesso tempo trasmettere ai partecipanti le similarità, le diversità ma soprattutto le particolarità dei vari paesi europei conoscendone la cultura, il linguaggio, le abitudini e i costumi. IL meeting lo abbiamo intitolato ”Conosci l’Europa in Croazia”, ma nel futuro si potrebbe chiamare “Conosci l’Europa nel Belgio, Cipro, Irlanda...

IL “risultato finale” che i partecipanti hanno realizzato sono stati dei PRODOTTI multimediali che abbiamo presentato al pubblico di Fiume l’ultimo giorno.

L’ultimo giorno tutti i partecipanti hanno raccontato al pubblico quel che i loro compagni gli avevano trasmesso, così ad esempio i ragazzi italiani hanno parlato dei costumi e delle abitudini dei croati, mentre i ragazzi della Croazia che erano in gruppo con quelli italiani hanno parlato di ciò che hanno appreso della cultura, del linguaggio e dei costumi italiani. Quando si parlava così in generale dei paesi europei, abbiamo chiesto ai partecipanti di parlarci di cose che a loro piacciono di piu’ della loro cultura, dei costumi e delle tradizioni preferite, ma anche di trasmetterci il loro linguaggio piu’ comune come ad esempio buon giorno, buona sera, grazie mille e altri.
Ci interessavano soprattutto gli slang perché così abbiamo appreso una nuova dimensione che ci ha consentito di comunicare piu’ facilmente.

Vorrei dire che questa è stata un’altra esperienza straordinaria che per l’ennesima volta ci ha convinti dell’importanza delle iniziative europee per giovani.

Oggi siamo nel 2009 e l’associoazione Carta di Cividale ha iniziative non soltanto in Italia e Croazia dove ci sono tanti ragazzi di origini italiane, ma anche in Slovenia, Repubblica Ceca e Austria. Il numero dei paesi dai quali sono giunti i partecipanti ai numerosi incontri avvenuti negli ultimi sette anni è sicuramente ancor piu’ vasto… dalla Polonia, alla Bosnia ed Erzegovina, dalla Germania alla Moldavia.

Vorrei sottolineare un’altra volta che i giovani sono sempre aperti verso nuove esperienze, verso nuove avventure europee. La base resta quella di sempre – la nostra Carta di Cividale, il documento scritto dai giovani e volto ad essere una luce che illumina il nostro cammino, volto a scoprire le necessità di nuovi dialoghi internazionali e interreligiosi che saranno capaci di assicurare una tranquilla coesistenza dove questa è necessaria, a ricordarci dei diritti, ma anche dei doveri dei cittadini europei, spezzando ogni tipo di barriera inutile.

La nostra collaborazione dovrebbe crescere nel futuro grazie alle tecnologie che sono gratuite e accessibili su Internet. Usandole bene possiamo fare ancora di piu’! Le varie reti sociali ci danno l’opportunità di non perdere i contatti con i nuovi amici, e i programmi per la comunicazione dal vivo dovrebbero aiutarci a preparare dei nuovi progetti con la partecipazione di tutti gli interessati in qualunque posto essi si trovino.

Infine vorrei dire che per me il vero cittadino europeo vive per il motto pensa globalmente agisci localmente. IN questi velocissimi tempi di vita per i giovani un meeting all’anno sarebbe il minimo che si dovrebbe fare, per dare loro l’opportunità di vivere esperienze europee perché credo che questo sia uno dei modi per costruire il vero cittadino europeo del futuro!

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